Un ago per un regno

raccontato da Roger - trascrizione Candida
Saro Saro

King Il Re

C'era una volta, in un villaggio africano, un ragazzino di nome Saro, ultimo di otto fratelli. Mentre stava giocando, un giorno trovò un ago. Tornò a casa felice, lo mostrò ai fratelli e disse a loro:
"Voglio scambiare questo ago con una gallina."
"Se proprio uno sciocco", dissero i fratelli, "non riuscirai mai."
Saro prese il suo ago e andò al mercato, offrendolo in cambio di una gallina. Venne a sapere che la regina aveva appunto perso il suo e si presentò a corte. Dopo un po' di trattative se ne venne via con una bella gallina. I fratelli, ben felici, presero parte alla cenetta. Saro disse:
"Mangiate pure la mia gallina, ma conservatemi la coscia."
Il mattino seguente Saro tornò al mercato. Voleva scambiare la coscia di gallina con un cavallo. Questa volta non solo i fratelli risero di lui, ma tutta la gente che lo sentiva proporre questo scambio.
All'improvviso, ecco una nuvola di polvere, sono i cavalieri del re che passano al galoppo. Uno di loro sente la proposta di Saro, prende la coscia, la mangia in un boccone e se ne va. Saro si presenta al re e gli racconta l'accaduto. Il re fa chiamare i suoi cavalieri.
"Sapresti riconoscere il cavaliere che si è preso la tua coscia di gallina ?"
"Sì, sire, è il quarto cavaliere da sinistra"
"Cavaliere, dà il tuo cavallo a Saro. Per la tua mancanza di onestà da oggi combatterai a piedi."
Immaginatevi lo stupore e la gioia dei fratelli che ora avevano un cavallo per correre e giocare. Ma Saro non era ancora contento.
"Voglio scambiare il mio cavallo con cinque gattini."
"Ma Saro, sei impazzito. Non ci siamo mai divertiti cosi tanto, e il tuo è uno scambio sciocco."
Saro non ascoltava nessuno. A tutti proponeva il suo cavallo, ma nessuno lo prendeva sul serio. E se ne andò fuori dal villaggio. Davanti a una capanna trovò una vecchia che carezzava una gatta che stava allattando cinque gattini, le propose di scambiare i suoi gattini con il suo magnifico cavallo.
"Certo, lo regalerò a mio figlio, tanto la mia gatta farà ancora tanti gattini".
Saro se ne andò con i suoi gattini in una cesta e arrivò in un villaggio dove i contadini erano disperati: un'invasione di topi aveva distrutto tutto il raccolto e stava divorando le ultime sementi.
"Cosa mi dai, se io ti dò i miei gattini ? Sono formidabili cacciatori di topi !"
"Ti dò dodici schiavi."
"Affare fatto", disse Saro e tornò a casa. Anche questa volta i fratelli furono contenti. I dodici schiavi facevano il lavoro e tutti facevano una bella vita.
"Voglio cambiare i miei dodici schiavi con un uomo morto".
"Saro, finora hai fatto scambi strani, però adesso stai perdendo la testa ! Non farlo !"
"No, ho preso la mia decisione" e se ne andò seguito dai suoi dodici schiavi. Stavolta però non trovava nessuno disposto a fare questo scambio. Cammina, cammina, arrivò in una città. Nel Palazzo Reale due fratelli stavano litigando; accanto a loro c'era il vecchio re morto. "Il re sarò io, perchè sono il più vecchio."
"No, sarò io, perchè sono il più ricco."
"Sentite, vedo che qui c'è un uomo morto, se me lo date vi darò in cambio questi dodici schiavi."
"Prendilo pure, ormai è morto e noi abbiamo altre preoccupazioni."
Saro prese il re morto, lo vestì di abiti regali, lo profumò e gli fece un grande funerale. La notte il re gli apparve in sogno.
"Saro, ti sono molto riconoscente per il rispetto e l'onore che mi hai dimostrato. I miei figli non meritano di sedere sul mio trono: ho nascosto il mio scettro e il mio tesoro e loro non lo troveranno. Desidero che tu sia il mio successore."
Svegliatosi Saro trovò lo scettro e il tesoro: oro, perle, diamanti e vestiti regali. Intanto a corte i due fratelli stavano ancora bisticciando e gli abitanti del villaggio erano in subbuglio. Una delegazione andò dal saggio nella foresta a chiedere consiglio. Il saggio disse:
"Chi troverà lo scettro sarà il vostro re."
Ed ecco apparire Saro con lo scettro e lo scrigno del tesoro.
"Saggio ti ringrazio, ma io sono solo un ragazzo. Desidero donare lo scettro a mio padre che è sempre stato buono e giusto e sarà un buon re. A me basta essere riuscito a scambiare un ago per un regno."